Sport inteso come bene per la collettività, come strumento per abbattere le disuguaglianze, come mezzo per la promozione dell’attività fisica e i corretti stili di vita. Il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri e la società di Stato che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia, “Sport e Salute”, hanno presentato le misure relative al fondo 2024 "Sport e Periferie", la terza linea di intervento PNRR, il bando dell'Istituto per il Credito Sportivo "Sport Missione Comune" e i progetti "Sport di tutti - Carceri", "Sport di tutti - Parchi", "Sport di tutti - Parchi 4-14", "Bici in Comune" e “Spazi non convenzionali” dedicati alle scuole: tutte misure e opportunità a supporto del mondo dello sport, a 360 gradi.
A illustrare il pacchetto di progettualità e interventi che puntano a dare un'ulteriore spinta alla diffusione dell'attività fisica nella nostra Nazione, il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il quale ha rilasciato a Telematica Italia un’intervista esclusiva.
Ministro Abodi, possiamo dire che le misure presentate qualche giorno fa a sostegno dello sport sono un primo passo concreto in nome della modifica dell’articolo 33 della Costituzione italiana?
“Abbiamo presentato misure finanziate e coordinate dal nostro Dipartimento per lo Sport, in collaborazione con Sport e Salute, Anci e Istituto per il Credito Sportivo, per più di 230milioni di investimenti e cofinanziamenti, orientate al miglioramento delle infrastrutture sportive pubbliche. Abbiamo messo a fattor comune gli impegni finanziari per il potenziamento del sistema sportivo e della sua efficacia sociale, che va ben oltre la dimensione delle medaglie e delle vittorie conquistate, certamente importanti e che ci inorgogliscono, perseguendo anche l’obiettivo del consolidamento della base sportiva e del suo radicamento sociale, proprio per interpretare concretamente lo spirito costituzionale. È evidente che anche questa capacità di rappresentarci tutti insieme, ognuno nel proprio ruolo ma in modo integrato, contribuisce all’affermazione dei principi espressi dal nuovo comma dell’articolo 33 dedicato allo Sport, che riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Gli impatti di questo ‘valore’ riconosciuto, anche nel nostro caso si moltiplicano quando gli attori in campo stanno insieme, nella logica olimpica del ‘communiter’, quarto elemento del motto olimpico, mettendo in evidenza la dimensione economica e la visione comune al servizio di un modello italiano che vogliamo configurare e affermare. Il fatto di presentare insieme queste misure dà il senso di una capacità sistemica di incidere sui fattori ‘di debolezza’, a partire dal miglioramento delle infrastrutture dedicate allo sport in luoghi socialmente delicati e rilevanti, a partire dalle scuole, per arrivare alle carceri”.
A proposito di carceri, lo sport è sempre più al centro dei percorsi di recupero e reinserimento di chi è privato della libertà. Il bando “Sport per tutti, Carceri 2024” si muove proprio in questo senso?
“Lo sport è uno straordinario strumento (ri)educativo anche per chi ha commesso degli sbagli e cerca di riabilitarsi e ritrovare una condizione che renda possibile il reinserimento nella società. Sport di Tutti – Carceri 2024, che finanziamo e coordiniamo, in collaborazione con Sport e Salute e con il Ministero della Giustizia, attraverso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, promuove e supporta l’attività sportiva e formativa all’interno degli istituti penitenziari per adulti e minori, anche per il personale in carico al DAP e ai Servizi Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità. Il progetto 2024 prevede la realizzazione di attività fisico/sportiva e di formazione proposte da ASD/SSD ed Enti del Terzo Settore di ambito sportivo. Tra gli obiettivi vi è quello del sostegno e recupero, attraverso l’attività sportiva, dei soggetti fragili e a rischio devianza, il miglioramento della salute, lo sviluppo di competenze in ambito sportivo, educativo e socio-psico-pedagogico, e il reinserimento sociale e lavorativo attraverso lo sport. Il progetto, lanciato nel 2023, ha consentito di attuare 78 progetti e punta a finanziare, con il nuovo avviso, altre 70 iniziative diffuse su tutto il territorio nazionale”.
In Italia gli impianti sportivi comunali e scolastici non godono di buona salute, in che direzione sta lavorando il Governo Meloni per un rinnovamento rapido e concreto?
“Per fare il punto della situazione due fotografie emblematiche ci aiutano a capire lo stato di salute degli impianti sportivi in Italia: quasi il 60% delle scuole italiane non ha una palestra; l'80% delle infrastrutture sportive italiane non è efficientato dal punto di vista energetico, determinando significative diseconomie ambientali, culturali ed economiche. Analizzando i dati e mettendoli a sistema, in questo ambito emergono degli elementi che non possono che farci riflettere e ‘reagire’. Due misure su tutte: per le scuole statali e paritarie, primarie e secondarie di I grado, sprovviste di una palestra interna abbiamo strutturato, in collaborazione con Sport e Salute e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’allestimento di spazi non convenzionali per realizzare soluzioni innovative ed economicamente sostenibili per l’attività motoria, fisica e sportiva; per gli impianti, il Bando Sport e Periferie offre un significativo contributo al miglioramento delle infrastrutture sportive nei Comuni italiani e favorisce l’inclusione sociale, il benessere e la coesione delle comunità locali. Con l’edizione 2023 sono stati stanziati 75 milioni di euro per 128 progetti, a fronte di oltre 1.400 richieste, nei Comuni con meno di 100.000 abitanti. Per il 2024, oltre a destinare una quota di finanziamento finalizzata allo scorrimento dei progetti ritenuti idonei del 2023, il nuovo bando si rivolgerà ai Comuni oltre i 100.000 abitanti, indicando specifici obiettivi da perseguire, a partire dalla riqualificazione energetica e dalla accessibilità degli impianti, seguendo criteri di pianificazione e limitando l'impatto sul consumo di territorio”.
Ministro tra le nuove misure avete pensato anche a chi ama praticare sport all’aria aperta?
“Lo sport è una difesa immunitaria sociale, fondamentale per contrastare la sedentarietà, rafforzando l’organismo individuale e delle comunità. La sedentarietà in Italia crea un danno economico di 4 miliardi l'anno, 10 volte il finanziamento pubblico allo sport . È poi fatto comprovato che dove c'è lo sport, in tutte le sue forme, c'è migliore qualità della vita. Quindi, anche quello che si può praticare all’aria aperta è uno straordinario contributo alla promozione della pratica sportiva per tutti e di tutti. Con ‘Sport di Tutti – Parchi’, a esempio, vogliamo realizzare, in cofinanziamento con i Comuni, nuove aree sportive attrezzate polivalenti all’interno di parchi comunali pubblici o spiagge. Le aree saranno dotate di strutture fisse per lo svolgimento di attività fisica. Mentre ‘Sport di tutti - Parchi 4-14’ prevede la realizzazione, sempre in cofinanziamento con i Comuni, di nuove aree attrezzate all’interno di parchi comunali pubblici, con strutture per lo svolgimento di attività ludico motoria e fisica rivolta ai bambini e bambine, ragazze e ragazzi dai 4 ai 14 anni. Un’altra misura che sta permettendo di allestire strutture all’aria aperta è stata la Terza linea di intervento ‘PNRR Sport e Inclusione Sociale’, che ci ha permesso di finanziare 1548 interventi per la realizzazione di playground nei Comuni fino a 10.000 abitanti nelle Regioni del Mezzogiorno. Anche ‘Bici in Comune’ è un intervento che ci consente di promuovere la mobilità sostenibile, la pratica sportiva in bicicletta, il turismo lento e, in generale, la diffusione di uno stile di vita sano. Quindi sono diverse le opportunità a disposizione dei Comuni che possono comporre un'affascinante rete di infrastrutture sportive, in modo mappato' e coordinato, composta da aree attrezzate con finalità comuni, destinate ad attività diverse, ognuna con le proprie specificità e caratteristiche”.
Sono in programma altri incentivi ad hoc per le Asd e Ssd che operano nel mondo dello sport?
“Nonostante le tante iniziative che il Dipartimento per lo Sport ha già promosso in favore delle associazioni sportive dilettantistiche (Asd) e delle società sportive dilettantistiche (Ssd), che si impegnano quotidianamente con i giovani e meno giovani in Italia, è necessario continuare a supportarle con ogni mezzo a nostra disposizione. Sono le organizzazioni fondamentali per la promozione della salute, l'inclusione sociale, lo sviluppo delle comunità locali, l'educazione e la formazione, nonché per la valorizzazione del territorio e l’incoraggiamento alla competizione sportiva a tutti i livelli. Per sostenere le associazioni e le società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti natatori, particolarmente colpite dalle misure emergenziali e dall’aumento dei costi per l’approvvigionamento energetico, è prevista una ulteriore erogazione di contributi a fondo perduto per oltre 10 milioni di euro. Anche per le Asd e Ssd che gestiscono impianti sportivi, diversi da quelli natatori, verrà rifinanziato il contributo a loro dedicato, che sarà pari a 15 milioni di euro. Per l’avviamento alla pratica sportiva delle persone con disabilità mediante l’uso di ausili per lo sport, anche per il 2024, sono state destinate risorse finanziarie pari a 1.500.000,00 euro e le Asd e Ssd potranno richiedere un contributo per l’acquisto delle attrezzature necessarie a svolgere uno sport paralimpico. Infine, il 26 aprile è stato pubblicato l’avviso per la selezione di Eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale con risorse per l’anno 2024 che ammontano a più di 5 milioni di euro. Il supporto finanziario fornito agli eventi sportivi può indirettamente beneficiare le Asd e Ssd coinvolte nella loro organizzazione e gestione”.