Con il decreto 2 aprile 2024, pubblicato in Gazzetta ufficiale del 21-05-2024, n.117, i ministri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, delle Imprese e del Made in Italy e dell’Economia e Finanze hanno definito i criteri e le modalità per la fruizione del credito d'imposta per l’acquisto di materiali di recupero, nonché i requisiti tecnici e le certificazioni idonee ad attestare le tipologie di prodotti e di imballaggi di recupero per l’accesso all’agevolazione. Il contributo è rivolto alle imprese e prevede un rimborso, sotto forma di credito d’imposta, pari al 36% delle spese sostenute nel 2023 e nel 2024 per l’acquisto di prodotti e di imballaggi provenienti da materiali di recupero. Il contributo è rivolto alle imprese e prevede un rimborso, sotto forma di credito d’imposta, pari al 36% delle spese sostenute nel 2023 e nel 2024 per l’acquisto di prodotti e di imballaggi provenienti da materiali di recupero.
1) Credito di imposta : beneficiari e materiali
L’agevolazione è rivolta a tutte le imprese che,
- alla data di presentazione dell’istanza sono costituite, regolarmente iscritte e «attive» presso il registro delle imprese;
- svolgono un’attività economica in Italia, disponendo di una sede principale o secondaria sul territorio nazionale;
- si trovano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- hanno acquistato :
prodotti, realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica ovvero
imballaggi biodegradabili e compostabili secondo la normativa UNI EN 13432:2002,
imballaggi in carta e cartone,
imballaggi in legno non impregnati o derivati dalla raccolta differenziata della carta, dell’alluminio e del vetro;
L’effettività del sostenimento delle spese oggetto di agevolazione deve risultare da un’apposita attestazione resa, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445,:
- dal presidente del collegio sindacale ovvero
- da un revisore legale iscritto nel registro dei revisori legali, o
- da un professionista iscritto nell’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, o nell’albo dei periti commerciali o in quello dei consulenti del lavoro, ovvero dal responsabile del centro di assistenza fiscale
2) Bonus materiali di recupero: come funziona
Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive e non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del TUIR. 5. Il credito di imposta è cumulabile con altre agevolazioni che non si configurino come aiuti di Stato e che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto. Il contributo è rivolto alle imprese e prevede un rimborso:sotto forma di credito d’imposta, pari al 36% delle spese sostenute nel 2023 e nel 2024per l’acquisto di prodotti e di imballaggi provenienti da materiali di recupero, fino ad un importo massimo annuale di 20.000 euro per ogni impresa beneficiaria, nel limite complessivo di 5 milione di euro per ciascuna annualità.
3) Bonus materiali riciclati: le domande
Lo sportello per la presentazione delle istanze relative alle spese sostenute nel 2023 sarà attivo : dalle ore 12:00 del 21 ottobre 2024, fino alle ore 12:00 del 20 dicembre 2024. Le istanze dovranno avere ad oggetto esclusivamente le spese sostenute dalle imprese nel corso dell’anno 2023 e potranno essere presentate tramite la procedura informatica accessibile al link: https://invitalia-areariservata-fe.npi.invitalia.it/home. Come previsto dal decreto, tutte le istanze presentate nell’ambito dello sportello saranno valutate a prescindere dall’ordine temporale di presentazione dell’istanza.
Fonte: fiscoetasse.com, Speciali del 24 ottobre 2024